Antonio Marchi
Nasce a Parma nel 1923, si appassiona da giovanissimo al cinema, partecipando attivamente alle iniziative locali e dedicandosi in particolare alla critica, per la quale mostra da subito una spiccata sensibilità e predisposizione. L’ambiente intellettuale cittadino in cui vive è sicuramente di grande stimolo per la sua crescita professionale e si ritrova a confrontarsi e collaborare con personaggi leggendari quali Attilio Bertolucci e Pietrino Bianchi.
L’occasione per passare dietro la macchina da presa è la sua renitenza alla leva dell’esercito di Salò, per la quale rimane nascosto in una stanza segreta del mastio del Castello di Montechiarugolo, di proprietà della famiglia e in quel periodo confiscato dai tedeschi. Da lì Marchi filma il passare delle stagioni, dall’inverno del 1944 alla primavera del 1945, riuscendo ad immortalare il commovente arrivo delle truppe alleate dall’Enza verso il Borgo nella mattina del 25 Aprile 1945.
Nella sua breve ma intensa carriera cinematografica realizza diversi documentari, un film, scrive articoli per la critica, fonda una rivista e organizza un importante convegno sul neorealismo.
Messa da parte la settima arte, si dedica all’industria alimentare, divenendo anche per un periodo Presidente degli industriali di Parma.